sabato 30 novembre 2013

L'Italia è il Paese più ricco del G7 ma l'Europa non ne tiene conto? Per fortuna!

Navigando sul web mi sono imbattuto in un articolo pubblicato su un blog del Sole24Ore tenuto da tal Vito Lops (che, e me ne scuso, non so chi sia) che parla della ricchezza delle famiglie italiane lamentando del fatto che l'Europa non tenga conto di questa variabile che, numeri alla mano, ci vede al primo posto come mostrato dalla tabella con i dati OCSE:

Il post, dopo aver analizzato la tabella, conclude con il seguente paragrafo:

A questo punto, la domanda è: come mai nei parametri di Maastricht e successivi non si tiene conto di queste ponderazioni? Ci si sofferma solo su un lato della medaglia (deficit, debito) e non si analizza in profondità il corrisponde attivo (come farebbe un qualsiasi ragioniere nella logica della partita doppia)?
Messa così, la domanda può essere legittima: perchè non tenere conto anche della ricchezza dei privati cittadini nei parametri di Masstricht? Essendo noi posizionati bene, ne usciremmo con un'immagine meno negativa di quella che abbiamo e magari non saremmo costretti a fare così tanti sacrifici.

Le cose non stanno così, e per fortuna dico io!
Perchè mai l'Europa dovrebbe tener conto della ricchezza PRIVATA di cittadini e famiglie nella sostenibilità del debito PUBBLICO? Un vincolo di quel genere renderebbe un Paese, in cui i privati risparmiano e/o finanziano con i soldi guadagnati con fatica, libero di indebitarsi fino al collo "tanto nel caso preleviamo, anzi, rubiamo dai risparmi dei nostri cittadini". Perchè questo è.

I cittadini, oltre alle elevatissime tasse che già pagano, andrebbero a finanziare gli sprechi statali con i loro risparmi. Non mi voglio ripetere, ma ho già parlato di che tipo di patrimoniale servirebbe a diminuire il debito e quali saranno le conseguenze concludendo che non fosse davvero il caso di scegliere questra strada.

L'autore poi ha scritto "e non si analizza in profondità il corrisponde attivo (come farebbe un qualsiasi ragioniere nella logica della partita doppia)?". Caro mio, un qualsiasi ragioniere nella logica della partita doppia considererebbe le attività del soggetto indebitato, quindi dello Stato...e non dei suoi cittadini.

Nel suo ragionamento, è come se per un'impresa si tenesse conto non solo delle attività patrimoniali sue ma anche di quelle dei suoi dipendenti. E non mi pare sia così. Per fortuna.

@RebelEkonomist
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