mercoledì 30 gennaio 2013

Bersani ha paura di Berlusconi, che a sua volta teme Monti, Giannino e Grillo. Il professore invece...

La campagna elettorale entra nel vivo e i possibili "scontri" in tv fra i vari candidati premier potrebbero avvenire da un momento all'altro...sempre che i candidati vogliano.


In principio fu Berlusconi che, dopo "Servizio Pubblico" in cui purtroppo è stato mattatore della serata e l'alleanza con la Lega Nord, sfidò apertamente Bersani ad un confronto in tv. Il candidato premier del Partito Democratico però rifiutò, dicendo che avrebbe accettato il confronto solamente con il suo diretto avversario e candidato premier del centro destra (che a quel tempo non era il cavaliere).

Ora invece è il leader del centro sinistra a lanciare la sfida, probabilmente per rilanciarsi vista la perdita di elettori data dal caso Monte Paschi Siena, con però una formula diversa dal face to face con il solo Berlusconi: l'idea di Bersani è quella di un maxi confronto con tutti i candidati premier, ovvero lui, Berlusconi (con Alfano se sarà lui il candidato), Grillo, Ingroia, Giannino e Monti.

Ingroia e Giannino sarebbero a mio parere molto felici di un confronto essendo i due con i partiti minori e con minor visibilità (quindi ci guadagnerebbero solo). Giannino ha poi dimostrato in questi giorni di tenere testa a tutti soprattutto sui temi economici.
Grillo non saprei: pochi giorni fa ha annunciato di tornare in tv per l'ultima settimana spinto forse dai sondaggi che vedono il 5 stelle in netto calo rispetto a qualche mese fa quindi potrebbe accettare.

Discorso a parte per i tre big:

Bersani ha una paura matta di Berlusconi: il cavaliere è uno show man (lo si è visto da Santoro) e in un confronto diretto avrebbe vita facile con il candidato del centro sinistra. Questo è il motivo che ha spinto il leader del PD a rifiutare la prima proposta rilanciando poi con un confronto a 6.

Berlusconi sa bene di essere superiore dialetticamente a Bersani (vedi sopra) e Monti, anche se il professore rappresenta la credibilità del politico "vecchio stile" tanti ammirata all'estero, oltre ad essere più preparato sulle materie economiche. Se a lui aggiunggiamo Giannino e Grillo che anche mediaticamente potrebbero tener testa al cavaliere si capisce il perchè il Pdl abbia deciso di fare ricorso per un dibattito solo con Monti e Bersani (approfittando magari delle divergenze fra una parte del PD e l'ex premier tecnico).
Come dire: uno magari sì, tre no.

Monti invece sa di poter tenere testa a tutti quindi è il meno preoccupato e forse anche il meno interessato. Sa bene che, visti i sondaggi, chiunque vincerà dovrà per forza allearsi con lui se vuole avere una maggioranza sicura di governare (cosiderando il 10-11% del 5 stelle che in parlamento peserà non poco) quindi a mio avviso cambierebbe poco per lui.


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