domenica 17 giugno 2012

Travaglio, hai torto marcio e ti spiego il perchè

L'intervista di Travaglio ha Beppe Grillo a sollevato una marea di critiche al giornalista. Critiche, a mio modo di vedere, sacrosante


Lavorare come giornalista in un quotidiano italiano ed intervistare l'uomo del momento, Beppe Grillo, è un privilegio che per anni non è stato dato a nessuno, fino a pochi giorni fa. Marco Travaglio, da sempre pupillo di Grillo, ha avuto questo privilegio e sulle pagine de "Il Fatto Quotidiano" ha posto alcune domande al comico/politico genovese. E qui arrivano le critiche.
Travaglio ha fatto delle domande banali, scontate e in alcun modo critiche verso Grillo e/o il Movimento 5 Stelle da lui guidato assieme a Casaleggio. Molti giornalisti e bloggers lo hanno criticato proprio per questo "buonismo" nelle domande, quasi da evitare di mettere in cattiva luce colui che da molti è visto come il "salvatore della patria" tanto da indurre lo stesso Travaglio ad una contro risposta ai suoi colleghi giornalisti.

Scrive Travaglio:

Da quando abbiamo pubblicato un lungo colloquio con Grillo, riceviamo lezioni di giornalismo dai migliori servi del regime, tutta gente che non ha mai fatto una domanda in vita sua o, se gliene scappava una, correva a chiedere il permesso a Berlusconi o a Bisignani. Alcuni ci spiegano che le domande erano sbagliate, senza peraltro suggerirci quelle giuste

Ha ragione: giornalisti servi che non hanno mai fatto una domanda seria e giusta (oserei dire ragionevole) ai vari Berlusconi, Tremonti, Bossi etc etc sono gli ultimi a potersi lamentare. Ciò però NON giustifica il comportamento anch'esso da servo tenuto dal giornalista del Fatto nei confronti di Beppe Grillo. E' facile porre (o voler porre) domande scomode a chi ti sta antipatico, molto più difficile è farle a chi ti ha sostenuto da sempre, a chi ti permette di tenere una "rubrica" sul suo blog ("Passaparola"), a chi consideri l'uomo capace di distruggere la politica italiana.

Personalmente ritengo Grillo migliori di tutti i politici citati ma non per questo deve essere esente da domande scomode o da critiche (e questo lo dico a Travaglio, ma anche a molti miei lettori). Mi sarebbe piaciuto leggere le domande segnalate sul blog "ilnichilista", che ritengo molti più corrette e pertinenti.
Porre domande facili (da "servo" come ho provocatoriamente scritto) pone il giornalista Marco Travaglio allo stesso infimo livello dei suoi colleghi che lui stesso ha criticato negli anni e critica nella sua controrisposta. Dirò di più, lo pone al di sotto degli stessi, visto che dovrebbe essere lui il primo a dare il buon esempio seguendo ciò che ha sempre sostenuto.

Come sempre, la COERENZA, questo termine semi-sconosciuto in Italia, prima di tutto.

PS: vorrei far notare che, in questo blog, il sottoscritto critica tutto e tutti senza guardare in faccia a nessuno, premiando con lo stesso metodo quando è il caso di farlo.

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