mercoledì 25 aprile 2012

Monti, mi scusi, la crescita la vede solo lei



Qualche giorno fa il premier Monti recitava un +0.5% di crescita nel 2013 e addirittura "si pigiasse sull'acceleratore di riforme "ad elevato grado di intensita" il risultato potrebbe essere quello di raggiungere ulteriori 5 punti di crescita entro il 2020". Certo i 5 punti arriverebbero ipotizzando "una riduzione del 23% degli oneri amministrativi, un abbattimento del 35% delle barriere per avvio di un' impresa e un calo di 4,3 punti del rapporto tra costi e valore beni prodotti."

Su questo sono d'accordissimo: già da tempo sul blog dico che il problema principale dell'Italia sono i costi affrontati dalle imprese, in primis le tasse.

Cosa è stato fatto fino ad ora? Nulla! Anzi, le tasse sono aumentante e continuano a farlo! Le imprese sono sempre più in ginocchio, gli imprenditori falliscono e si suicidano (e non sto facendo retorica) e molti, moltissimi altri sono in seria difficoltà (sentendo un po' di imprenditori anche sui social network capirete che la situazione non è affatto buona). Il rischio che altre imprese chiudano definitivamente o delocalizzino in altri paesi è purtroppo reale.

Se a tutto ciò aggiungiamo una riforma del mercato del lavoro deludente, fantomatiche liberalizzazioni, nessuna riforma della burocrazia, della giustizia e del sistema bancario le chiedo, signor Primo Ministro, in quale universo questo paese potrà crescere?

Il FMI ha bocciato questa ipotesi con un -0.1% per il 2013 e onestamente, stando così le cose, mi sembra fin ottimistico.

Se davvero questo governo vuole cambiare le cose e salvare il paese è ora di riformare sul serio il tutto, iniziare a tagliare la spesa, recuperare l'evasione (questo è stato fatto bene) e, parallelamente, tagliare le tasse. O così, o si muore.

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