giovedì 1 settembre 2011

Economia di una finestra rotta



Ho già parlato della "Broken Window Fallancy" in passato, ma vorrei applicare questa teoria ad una fatto realmente accaduto qualche mese fa.

Stavamo giocando a calcetto, quando calciando la palla ho rotto il vetro in plastica (sta malissimo, ma non so come chiamarlo) della porta d'ingresso al campo. 40 euro circa di danno che ho pagato.

Secondo alcuni questo è un bene per l'economia: io ho dato i soldi al proprietario che li ha spesi per riparare la porta, arricchendo così il produttore (facciamo finta che il venditore della plastica sia anche il produttore per semplicità, la sostanza non cambia).

Il punto è che le cose non stanno così, per un motivo molto semplice: io quei soldi li avrei spesi comunque, ma in un altro modo! La differenza è che qui li ho spesi per una cosa non voluta che, come risultato, mi ha costretto a saltare 2 mesi di calcetto per recuperare la spesa (sì perchè essendo studente MOLTO TIRCHIO i soldi hanno un gran valore per me).


Non andando per 2 mesi, il proprietario ha perso 40 euro (e affiliati, esempio bibite vendute) che non potrà spendere per sè.

Lui è stato danneggiato e ha speso soldi per riparare la porta, non per se stesso quindi! Lui non ci ha guadagnato nulla, anzi ci ha perso!
Oltre a lui ci ho perso pure io, perchè quei soldi li avrei spesi per me stesso, per uno svago, per divertirmi, cosa che non ho fatto, anzi.

Ci ha guadagnato il produttore direte: vero, ma è un guadagno che presuppone due perdite: la mia e quella del proprietario.

Se io avessi speso i soldi per divertirmi, io avrei guadagnato quello, il proprietario del campo avrebbe guadagnato soldi da spendere poi per, non so, una gita o per comprarsi un paio di scarpe. Molto meglio no? Ci avrebbero guadagnato TUTTI!

Spero questo esempio aiuti a capire meglio che, passando all'attualità, l'uragano Irene NON giova all'economia.

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