sabato 6 agosto 2011

E se all'estero le pizzerie venissero vietate








Immaginate di essere Vincenzo, napoletano che emigra negli anni '60 in Germania (ma anche in USA). Lui è un pizzaiolo che, grazie ai risparmi suoi e dei genitori ha la disponibilità di aprirsi una pizzeria tutta sua. Arrivato a Berlino (NY, LA, Chicago), dopo aver chiesto licenza e tutto apre finalmente la pizzeria.

Essa è ovviamente un successone: un sacco di persone vanno e mangiano la pizza lì oppure la portano a casa (è anche d'asporto).

Qualche cosa poi cambia: cambia il partito di maggioranza che, sfruttando anche il malcontento dei concorrenti di Vincenzo venditori di Hot Dog, Würstel, ristoratori locali vari, inizia ad opporsi alla pizzeria arrivando alla fine ad emettere un'ordinanza contro le pizzerie in quanto "Non sono alimenti che fanno parte della nostra tradizione e della nostra identità".


Il nostro Vincenzo si ritrova quindi da un giorno all'altro, nonostante la clientela soddisfatta, a dover chiudere la sua attività.

Vi sembra una cosa fuori dal mondo giusto?

Bene, ora sostituite la Germania (o USA) con l'Italia, il napoletano vincenzo con il turco Umit, la pizzeria con un Kebab e il partito di maggioranza con la Lega Nord.

Questa non è più una cosa fuori dal mondo, perchè è successa ieri a Cittadella (Padova).


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