martedì 2 agosto 2011

Nessuno si fida di un paese senza governo






La situazione italiana è molto critica, talmente critica che domani il premier ha deciso di riferire in aula sulla drammatica crisi finanziari, economica e di credibilità che avvolge Eurolandia e l’Italia in primis.

Curioso il fatto che si sia aspettato così tanto, come se prima la situazione non fosse grave (ed è stato documentato qui su Rebel Ekonomist).

Il fatto è che, purtroppo, il nostro paese non ha un governo. La parola governo deriva infatti dal verbo latino "Gubernare", ovvero "Reggere il timone". Qui in Italia, nessuno regge il timone e i mercati lo hanno capito da tempo oramai.

Nelle ultime settimane si è parlato di tutto tranne che dei problemi veri del paese: ministeri vari al nord (l'ultima proposta che ho letto è di spostare il Ministero del Turismo a Rimini), processi lunghi, discussioni in aula su chi mandare in galera e chi no, casi Milanese e Verdini etc etc.

Sia ben chiaro che è giusto discutere di queste ultime cose, però è sbagliato il fatto che si sia arrivati a questo punto e che questa gente sia al governo, soprattutto in un momento delicato come questo.


Parlare d'altro in un momento così equivale a NON reggere il timone di un paese che sta per schiantarsi contro gli scogli, ovvero a NON governare. De facto, il paese è senza il timoniere, ovvero senza governo.

Il mercato (di nuovo, sempre il cattivissimo mercato) lo ha capito (interessi al 6.11% e spread al 3.69%, con punte quasi al 4%).

Sinceramente, vista anche l'incapacità dei nostri politici, il tempo di un governo tecnico direi che è quasi giunto.

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