mercoledì 8 giugno 2011

Una ricetta per rilanciare i consumi e il paese


C'è stata una riunione fra Bossi, Berlusconi e Tremonti la scorsa notta. Tema centrale: questione tasse.
Sembrerebbe che, causa pessimi risultati delle amministrative, finalmente il governo voglia abbassare queste maledette tasse.

Tralasciando il fatto che questa sarà la centesima volta in cui sento dire "Abbasseremo le tasse", la questione è molto semplice. Con tasse alte:

  1. Il reddito delle famiglie cala e quindi hanno meno reddito da utilizzare per i consumi
  2. Le imprese si vedranno diminuire i ricavi e quindi avrammo meno reddito da investire
  3. Gli stranieri difficilmente investiranno in Italia per pagare più tasse, considerando che nel nostro paese ad alta pressione fiscale NON corrisponde l'alta qualità dei servizi (come ad esempio è nei paesi nordici)

I consumi in Italia sono molto bassi e questo danneggia tutto il mercato dei beni. Alta pressione fiscale non favorisce la domanda di beni, soprattutto se l'inflazione ha eroso (se non superato) gli aumenti salariali negli ultimi 10 anni.


Il punto è che le aziende non sono stimolate ad investire in Italia anche per questo motivo: se la domanda attesa è bassa, le tasse sono alte, i servizi scadenti, la giustizia che non è eguale e in generale non funziona, l'investitore non ha alcun stimolo a mettere soldi (miliardi di euro) in un paese così.
Che senso avrebbe spendere 1-2 miliardi di euro in un paese in cui c'è una domanda attesa ferma se non in calo e in cui non ho alcun altro vantaggio rispetto ad andare, chessò, in Francia? Perchè aumentare la capacità produttiva di un paese, se nessuno comprerà il surplus di beni che andrò a produrre?

Se è vero che minori entrate peggiorano il deficit, è anche vero che abbassando le tasse le famiglie consumeranno di più, le imprese ricominceranno ad investire! Con queste condizioni, si creeranno posti di lavoro e si potrà quindi tagliare quella componente INUTILE di spesa pubblica. I lavoratori pubblici che oggi vengono pagati-assunti per fare lavori di cui possiamo farne a meno, si ritroverebbero a lavorare facendo e producendo cose utili.

Il risultato è: meno spesa pubblica, più consumi, più investimenti e più crescita.

Speriamo che prima o poi riescano a capirlo.

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