giovedì 6 gennaio 2011

Perchè il terremoto non aumenta il PIL



Scrivo questo articolo per fare una precisazione su di un tema che è ricorrente, soprattutto su internet, che riguarda il PIL. Alcuna gente sostiene che l'incidente stradale, il crollo di una casa, il terremoto siano "fattori stimolanti" per la crescita del PIL. Prendo come esempio l'ultimo, visto che è il più citato (anche Sergio lo cita nel suo articolo, anche se in un certo modo che andrò a spiegare).

Il terremoto è vero che inizialmente potrebbe alzare il PIL (ed è per questo che viene citato), però è comunque un danno, e sul medio-lungo periodo anche il PIL ne risente. Distruggendo case, scuole, stazioni, ospedali, macchine etc etc, esso impoverisce sia lo Stato, sia le persone (ovvero i consumatori), sia le stesse aziende della zone che vengono colpite!

Vi inviterei pertanto a leggervi l'articolo che scrissi qualche tempo fa intitolato "The Broken Window Fallancy", teoria che spiega bene questo concetto.

Pensiamoci un attimo: se così fosse, i paesi più poveri, devastati da catastrofi naturali, incidenti, criminalità dovrebbero avere un PIL altissimo e con un tasso di crescita enorme, cosa invece non vera. Un esempio può essere Haiti, nazione cresciuta di meno negli ultimi 10 anni.
L'aumento possibile del PIL si ha per la Spesa sostenuta dallo Stato per le riparazioni. Questa spesa è però possibile aumentando il debito pubblico, cosa assolutamente non positiva come Greci (e anche Italiani) sanno. Maggior debito pubblico comporta un risanamento dei conti a medio-lungo andare, ovvero tasse più alte e tagli al settore pubblico= impoverimento della gente = diminuzione di PIL.


Un altro esempio può essere l'incidente con l'automobile: per ripararla, ti indebiti..per poi riparare quel debito, dovrai pagare, oltre ai soldi chiesti (che hai usato per riparare la macchina, rinunciando quindi ad un altro acquisto), gli interessi, e quindi più soldi = più impoverimento = meno reddito = meno PIL.

Nulla che danneggi la società favorisce la crescita di quella stessa società, è bene ricordarlo.

Nessun commento:

Articoli che potrebbero interessarti

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...