venerdì 29 ottobre 2010

L'errore fatale del governo Prodi e dei precedenti governi di sinistra

L'opposizione (partiti e sostenitori) danno la colpa a Berlusconi (e Tremonti) ritenendolo responsabile della attuale crisi, dell'attuale debito e di non riuscire a tirare fuori dalle acque marroni il paese. Una delle principali critiche è il non abbassamento della pressione fiscale, che è, ricordo, fra le più alte al mondo.

In parte sono d'accordo con quello che l'opposizione dice, e chi segue il blog lo sa benissimo, però mi fanno arrabbiare quando scagliano la pietra contro il premier, ben sapendo (visto che sono sempre gli stessi che governavano prima) che durante i loro ultimi governi, hanno contribuito e non poco alla situazione attuale, soprattutto dal punti di vista della pressione fiscale e della spesa pubblica.

Dal punto di vista della Pressione Fiscale, andiamo ad analizzare il grafico (fonte):


Possiamo notare benissimo come essa sia aumentata sotto tutti i governi di sinistra (anche l'ultimo di Prodi, e di molto), portandoci alla scomoda situazione in cui siamo ora.
Non è che ora difendo Berlusconi, anzi, accuso pure lui, perchè se è vero che è riuscito a diminuirla di qualche punticino, è ancora troppo poco per vantarsene, considerati tutti gli anni in cui è al governo. Quindi malino Berlusconi, disastrosa la sinistra.

Perchè però aumentare le tasse? Domanda interessante. La mia interpretazione è: aumentandole, si aumentano le entrate e, senza intaccare la spesa pubblica, si aggiusterebbe l'avanzo primario, così dai dati tutti potranno dire che il governo Prodi (Amato e company) ha agito economicamente bene.
La cosa però si è rivelata falsa, e infatti oggi abbiamo da pagare il conto di tutto questo, chiamiamolo "barare": se è vero che aumentare la pressione fiscale favorisce l'avanzo primario, ciò comporta però un danno economico per le imprese altissimo (se si parla di 10-15 punti percentuali di differenza rispetto agli altri), aggravato dal fatto che questi soldi in più versati sono stati impiegati per opere inutili, per fornire lavori altrettanto inutili e non produttivi, concedere sussidi a caso tanto per avere voti e via dicendo. Con la spesa pubblica e le tasse che abbiamo, dovremmo avere dei servizi pari ai paesi del nord, invece ce la giochiamo con quelli dell'est (e in alcuni casi al sud siamo da terzo mondo).


Per la questione spesa pubblica vi invito a leggere il post che ho scritto qualche mese fa.

In conclusione, è vero che Berlusconi ha sbagliato, sta sbagliando e ha delle colpe, però gran parte della situazione attuale è stata anche causata da una errata politica fiscale da parte dei governi di sinistra, non ultimo quello di Prodi. Il futuro dal punto di vista economico dei partiti di sinistra non mi sembra molto diverso dal passato, per questo non credo avranno mai il mio voto, a meno di cambiamenti radicali.


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lunedì 25 ottobre 2010

Problema rifiuti? Semplice, il non senso civico dell'italiota medio




I rifiuti sono un problema, soprattutto ( o solo?) per una parte d'Italia molto grave negli ultimi anni, che ultimamente si è riacceso. Non vi spiegherò la cronaca perchè credo che fra giornali e telegiornali oramai tutti voi sappiate che cosa stia accadendo.

Qualcuno tirerà fuori la mafia, la corruzione, la politica disastrata..tutto cose comprensibili, e che, visti un po' i fatti, appoggio anche, però con riserva: non vivo lì, non ho letto rapporti di tribunali quindi mi attengo a quello che scrivono.

Quello che però vorrei far notare è che, se la mafia come si dice è ovunque, queste cose succedano solamente da certe parti. Non dico solo al sud, ma anche un po' più in su, a Roma ad esempio. Vi invito a leggere quindi il resoconto di Francesco Lippi su NFA, che descrive molto bene ciò che io credo sia il reale problema.

In Italia troviamo mille scuse (a volte a ragione, a volte che sono solamente una conseguenza del problema) per non affrontare il vero nocciolo della questione: noi! Sì perchè se i rifiuti sono per strada, non divisi, non c'è politicante corrotto che tenga: noi non abbiamo una nozione di senso civico, di rispetto e di responsabilità.


Questo non lo vedo solo nei rifiuti buttati dalla finestra, nella non raccolta differenziata e nelle macchine che circolano a fari spenti nonostante l'acqua e il vento che ci sono oggi, ma anche nei gesti piccoli, come i mozziconi gettati dal finestrino (magari in un bosco, d'estate, in piena siccità), nelle bottigliette d'acqua/lattine lasciate per strada e da tanti altri piccoli gesti sia al nord che al sud.

Qui, al posto di criticare sempre e solo la politica, bisognerebbe iniziare a guardare in casa propria (LETTERALMENTE) e iniziare a rispettare le regole.



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domenica 24 ottobre 2010

In fondo in fondo Marchionne non ha tutti i torti





Ha fatto e sta facendo molta polemica l'intervista da Fazio di Sergio Marchionne riguardo alla Fiat e al suo "no euro di utile nel nostro paese", che ha portato l'ad del lingotto a dire che "Senza l'Italia la Fiat potrebbe fare molto di più". Potrete trovare il riassunto scritto e anche video sul sito del Corriere.

Qualcuno (ehm..Grillo) ora tirerà fuori ( in parte legittimamente, ma fuori luogo in questo caso) le varie storie dei sussidi dati alla Fiat nei tempi antichi e meno antichi che hanno evitato all'azienda di fallire e che Marchionne non dovrebbe, a causa di questo, nemmeno permettersi di criticare l'Italia etc etc.
L'unica cosa che non condivido è quando afferma che la Fiat non ha ricevuto un euro durante il periodo di crisi assoluta: ora, non ricordo se li hanno ricevuti, ma sicuramente hanno chiesto soldi come avevo documentato.

La cosa però che sfugge ai più è il significato di questa intervista in senso direi macroeconomico, e che invece dovrebbe far riflettere i tanti illuminati, o presunti tali, che sparlano a destra e a manca nei quartieri più o meno alti del Bel Paese.
L'ad sta muovendo accuse pesantissime a tutto il sistema politico/economico, e anche sindacale, giustificando tutto questo in quanto la Fiat in Italia è in perdita!

Un normale imprenditore, agendo in perdita, chiuderebbe immediatamente gli stabilimenti e, fidatevi, al suo posto lo fareste anche voi (Se così non fosse, mandatemi pure 10 euro al mese, visto che vi piace pagare al posto di guadagnare). Il problema, come dice anche Marchionne, sarebbe il disagio sociale che si verrebbe a creare (lui parla della Campagna, però il discorso si estenderebbe in tutta l'Italia, considerate anche le tasse che arrivano dalla Fiat stessa) quindi per adesso è fuori luogo, anche se qui bisogna rimediare, e in fretta.

L'esempio Fiat è solo uno e pure cattivo vista tutta la storia degli incentivi, ma ci sono tantissime imprese costrette a chiudere (quelle sì) a causa del sistema italico antico, burocratico e inefficiente, le quali hanno avuto pochissimi incentivi (se non proprio zero) delle quali non si parla.
Il punto è questo: noi tutti, sia quelli al governo sia l'opposizione, vogliamo ignorare questo enorme problema, che si può riassumere in "Produttività scadente", e che più va avanti e più peggiora! (Vi rimando al link che ho scritto poco tempo fa proprio sulla Fiat per approfondire.)

Quello che la gente non vuole capire, è che se essa non cresce, gli stipendi non possono aumentare! Se l'operaio tedesco produce 100 e prende 2000 (numeri a caso) e quello italiano, nello stesso lasso di tempo, produce 70, come si può pretendere di portare il suo stipendio a 2000? La questione è questa, e se avete un minimo di cervello (e lo avete), lo capite pure voi che è impossibile! Per questo i sindacati sbagliano: non bisogna prendersela sempre e solo con le imprese, ma è ora di voltarsi, mettersi una buona volta con le imprese e protestare contro il governo, sia di destra che di sinistra (perchè di disastri ne han fatti entrambi) per il bene del paese.


Marchionne ha un peso alto nell'economia e nella politica, e questa volta ha tutto il mio appoggio. Uno dei pochi che ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente, nella tv di stato, come stanno realmente le cose.
Ci vuole un'inversione di marcia, sennò sul serio qui alla fine di imprese ne rimarranno ben poche!

sabato 23 ottobre 2010

Siamo un paese di matti



STOP AI TURISTI DELL'ORRORE - Intanto il sindaco di Avetrana, Mario de Marco, ha disposto con ordinanza la chiusura per la giornata di domenica di alcune strade di accesso alle abitazioni delle famiglie Scazzi e Misseri. Il provvedimento è stato preso in previsione dell'arrivo di autobus dalla Basilicata e dalla Calabria di turisti che intenderebbero vedere da vicino la casa in cui viveva Sarah Scazzi e il garage di casa Misseri nel quale è stata uccisa. È prevedibile che l'afflusso di turisti riguarderà anche la zona di campagna nella quale si trova il pozzo in cui per 42 giorni è rimasto nascosto il cadavere di Sarah.

Io preparo le valige..appena posso me ne vado da questo paese di matti.

Vergognatevi, siete scandalosi









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lunedì 18 ottobre 2010

L'Italia è un paese per cretini


Voglio rispondere ad un post scritto dal professore Michele Boldrin su NFA in quanto ha trattato un tema su cui mi sarebbe piaciuto scrivere, ma, non viaggiando all'estero (cosa che invece lui fa), non avrei avuto il materiale per confrontare la situazione italiana.

Posso dire che concordo in toto con quello che il professore dice (e questo per i lettori di questo blog non è una novità), anche se darei anche più peso al punto uno descritto, forse perchè la vita dell'italiano medio è tutto sommato non troppo eccitante (visti anche i redditi), la politica, beh..meglio dire la non politica, non desta interesse (anche se qui dico che la colpa è anche nostra che li votiamo), i programmi sono tutti uguali, scopiazzati anche fra le reti ("Io canto" e l'altro di cui non ricordo il titolo sono palesemente uguali), senza parlare poi dei Reality, che rinchiudono zoccole ufficiali (non che prima fosse diverso eh), delinquenti etc etc.

Dovunque io vada (dal treno ai corsi della città) vedo menefreghismo, soprattutto nei giovani e in una parte degli immigrati, che vive in stazione dal mattino alla sera senza sapere come faccia a mangiare (visti anche i bei vestiti che indossano), non rispetto delle regole (sul treno poi), controllori che al tizio alto due metri non chiedono il biglietto, e poi danno la multa ad una ragazzina perchè non ha obliterato l'abbonamento mensile, che ha la data scritta, dimenticandosi di tutte le volte io cui noi gente normale abbiamo pagato i biglietti (e abbonamenti) e poi il treno si è rotto, arrivava in ritardo oppure scioperavano.

Porto due esempi, tanto per far capire: per due volte, tornato dall'università di martedì sera, mi son trovato due persone (uno di mezza età, l'altro giovane con figlio da parte, italiani) che andavano in giro in macchina a 40km/h a luci SPENTE, sbattendosene le balle di tutto e di tutti.

Un'altro, questa volta cittadino straniero (arabo mi pareva), con tutta la famiglia, che ad uno stop, mettendosi dalla parte per girare a sinistra, è andato dritto, rischiando di venirci addosso.
Esempi come questo posso portarne tantissimi, da gente che con l'obbligo di girare a sinistra, gira a destra tanto i vigli non ci sono, ai parcheggi per gli handicappati etc etc.

Tutto questo temo che porterà solamente ad atti di violenza, come nel caso della donna uccisa in metro (mi pare che il motivo fosse che l'infermiera avesse saltato la fila, e l'omicida le avesse detto qualche cosa del tipo "Ma al tuo paese non la fai la fila?"). Sia ben chiaro, non lo sto giustificando e deve pagare per ciò che ha fatto, considerato anche che aveva pure precedenti, però è un sintomo di tutto ciò. In Italia manca la giustizia, che giustifica comportamenti "anarchici" fatti da italiani e non (perchè bisogna dirlo, alcuni stranieri scelgono l'Italia proprio perchè possono fare quello che vogliono, e sono i primi a ghettizzarsi e a non integrarsi), che fa sentire dei cretini poi i cittadini onesti e che spinge poi a fare follie perchè ci si sente liberi di fare, tanto tutti fanno quello che vogliono e solo una piccola parte viene punita (e neanche poi molto).

Per questo ho scelto questo titolo..l'Italia non è più un paese per i normali, per gli onesti..ma per i cretini, perchè o lo sei di fatto, oppure ti senti di esserlo a fronte di ciò che ti succede attorno.

Concludo dicendo che io parlo spesso con ragazzi e ragazze della mia età e più giovani, che guardano all'Italia ad un paese idilliaco, salvo poi ricredersi quando parlo di quello che succede qui. Noi però abbiamo tre cose a nostro favore: il cibo, il clima e un paesaggio bellissimo. Ci stiamo riempiendo di Kebab e Mcdonald's, quando fa due gocce i fiumi straripano, e stiamo depredando il paesaggio con costruzioni abusive, strade mai finite e servizi da terzo mondo...poi ci lamentiamo che le cose vanno male...Questa è l'Italia signori!

(precisazione importante: la distinzione italiano straniero l'ho fatta per correttezza dei fatti da me osservati, senza alcun tipo di discriminazione, anzi, ripeto ora, molti dei fatti sono commessi da italiani. A me non interessa da che paese venga chi non rispetta le regole, mi interessa che paghi, francese, spagnolo, italiano, russo, egiziano, inglese che sia)

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lunedì 11 ottobre 2010

Siamo una democrazia fatta da gente...

Siamo in democrazia....
Una democrazia fatta da gente che non sa fare (o non vuole fare) la raccolta differenziata
Una democrazia fatta da gente che guarda il grande fratello
Una democrazia fatta da gente che va dal medico per farsi fare il certificato per non lavorare nei giorni di sciopero e della nazionale (e il medico ovviamente la fa)
Una democrazia fatta da gente che prende a sassate la polizia quando questa va ad arrestare un mafioso
Una democrazia fatta da gente che vota PD nonostante sia ancora più bugiardo del Nano (e che comunque vota pure il Nano)
Una democrazia fatta da gente che vota Emanuele Filiberto al Festival di Sanremo
Una democrazia fatta da gente che è andata in pensione a 40 anni, e poi si lamenta del debito pubblico
Una democrazia fatta da gente che vuole la secessione, e poi ha impiegati terroni
Una democrazia fatta da gente che vuole l'immigrato fuori dall'Italia, e poi lo assume in nero
Una democrazia fatta da gente del Sud che accusa la Lega, quando erano loro i primi a volersene andare quando sono arrivati gli Americani
Una democrazia fatta da gente che protesta per la scuola, ma che poi bigia perchè non ha voglia di andarci
Una democrazia fatta da gente che si lamenta del traffico, e poi prende la macchina per andare al bar a 100 metri da casa sua
Una democrazia fatta da gente che si lamenta di non avere soldi, ma ha l'Audi A6 comprata con un prestito infinito
Una democrazia fatta da gente che fornisce le case popolari a persone che fanno mutui per comprarsi la macchina, tanto la casa gliela da il comune
Una democrazia fatta da gente che si lamenta dei politici italiani, ma che non ne conosce nemmeno uno
Una democrazia fatta da gente che si lamenta perchè la politica non ha idee (ed è vero), ma che non ha mai letto un programma elettorale in vita sua


Questa è la democrazia in Italia...



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domenica 10 ottobre 2010

Quanto costano le province?



La discussione sull'abolizione o meno delle province tiene banco da oramai moltissimi anni (almeno 15..mi pare fosse già nel primo programma di Forza Italia), ma fino ad ora si è fatto poco o nulla. Premesso che a mio parere (e non solo mio), le province debbano essere abolite tutte, vorrei segnalarvi questa ricerca fatta da Andrea Giuricin, professore a contratto presso l’Università di Milano – Bicocca e Fellow dell’Istituto Bruno Leoni dall'omonimo titolo di questo post.


Lo studio ha analizzato come i costi delle province non siano in realtà "solamente" 100-200 milioni all'anno (ma anche se fosse, perchè buttarli via?), in quanto quelli sono solo i costi politici (vedi tabella 2) (vi pare sensato che un presidente di giunta prenda quasi 62 mila euro all'anno di stipendio?).

Andando ad analizzare il grafico in figura 2, si nota come, da una spesa totale delle province di 14 miliardi di euro annui, circa 2 miliardi possano essere recuperati e investiti in altri settori pià bisognosi (figura 3).

Oltre al fatto puramente economico, aggiungo io che avere un ente (inutile) in più non fa altro che aumentare e quindi rallentare tutto l'apparato burocratico, insostenibile qui in Italia. Tutto questo comporta altri danni economici per aziende grandi e piccole, oltre a un disagio per chi deve usufruire di quei beni/servizi in breve termine e che invece sono rallentati e portati ad un lungo termine proprio a causa delle province.

martedì 5 ottobre 2010

Riflessione sul denaro



RIFLESSIONE SUL DENARO

di Sergio Silvestri

Debito Pubblico. C’è qualche paese al mondo forse due o tre che non abbiano un debito pubblico. Quindi siamo nell’ipotesi che tutti abbiano debiti verso qualcuno e tutti abbiano crediti verso qualcuno. E allora di cosa parliamo. Vogliamo la stabilità economica? E da cosa è data la stabilità economica? Dai prodotti che produciamo? Una volta che abbiamo prodotto sei miliardi di auto frigoriferi, etc etc una volta che tutto si è saturato? Cosa facciamo, ricominciamo da capo? Questa è l’economia? Diciamo che per costruire case, auto, e tutto le altre cose dobbiamo saccheggiare il pianeta, scavare montagne abbattere alberi, con conseguenza inquinamento di falde acquifere, terreni, aria, e per che cosa? Per arricchire qualche milione di persone in tutto il mondo? E come li arricchiamo con soldi? Cosa sono i soldi? Biglietti di carta a cui diamo un valore numerico che va da 1 a un miliardo la distruzione del pianeta solo per avere più numeri su un conto corrente? Ha senso tutto questo, se il denaro è cosi importante da sconvolgere l’equilibrio del pianeta se è cosi importante per costruire macchine da guerra, armamenti per distruggerci tutti non una ma mille volte e se tutti fanno la corsa, o si sobbarcano una vita di sacrifici per ottenerne chi per accumularne chi per sopravvivere, se ha tutta questa rilevanza tra la vita è la morte di individui suicidi per mancanza di lavoro, rapimenti per chi ne ha troppi! Allora o lo eliminiamo o ne stampiamo di più dove caxxo sta il problema? Chi ci controlla se tutti i paese stampano soldi (che in fondo sono solo carta) dove caxxo sta il problema il patto di stabilità? I conti pubblici? Se i conti di un paese sono gestiti da elementi che creato queste condizioni di invivibilità vuol dire che nessuno ha governato bene? Non me ne frega un caxxo che la borsa di New York o di Tokyo o di qualsiasi altra parte del mondo si alzi di mezzo punto se qualcuno si suicida perché non ha da mangiare, non me ne frega un caxxo se si organizzano manifestazioni per raccogliere soldi per la fame nel mondo e poi si macerano quintali di merce, se tutto questo morire è dato dalla “civiltà” dal culto della ricchezza allora in tutti questi anni non ci siamo evoluti come pensiamo, ma anzi siamo regrediti, abbiamo barattato la ricchezza di un pianeta con la ricchezza di pochi individui che tra l’altro moriranno anche loro, per cui tutta la ricchezza tutto il denaro accumulato, non li risparmierà dalla stessa fine che capita alle persone che non ne hanno. Noi non abbiamo un altro pianeta noi non abbiamo altre sorgenti incontaminate (solo l’uno per cento dell’acqua del pianeta è potabile) noi non abbiamo altro terreno da coltivare per mangiare, noi non abbiamo un'altra aria da respirare, e i soldi non servono per comprarne altra. Forse potrebbero servire per evitare che si esauriscano.

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