giovedì 25 novembre 2010

Berlusconi ha paura: da politco del confronto a politico del monologo



E' un titolo forte, ma credo veritiero: Berlusconi ha paura, ma non della crisi di governo (o meglio, non solo di quella), ma del confronto, e l'ultima telefonata a Ballarò ne è la conferma.

Il premier da 2 anni a questa parte rifiuta di confrontarsi direttamente con i nemici (come li chiama lui), politici di sinistra, giornalisti comunisti, con il popolo che non lo vota.

Mentre prima andava nelle varie trasmissioni (Ballarò, oppure il testa e testa con Prodi pre elezioni), ora si limita a chiamare, fare il suo monologo, ed andarsene, oppure parla, sempre con monologhi, alle varie manifestazioni del PDL.

Non c'è mai un confronto, ed essendo un politico (oltre che premier), dovrebbe invece discutere con il più classico botta e risposta con i suoi colleghi e i giornalisti.

Troppo facile fare il proprio monologo ed andarsene, ed è quello che ho sempre rimproverato (qui e qui ad esempio) a Grillo e Travaglio (anche se quest'ultimo negli ultimi tempi è più propenso al dialogo).

Comportamento che non mi piace proprio, e che sottintende un timore a confrontarsi per il rischio di essere sbugiardato (e non ci vuole tanto in questo caso, e lui lo sa bene).



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