martedì 5 ottobre 2010

Riflessione sul denaro



RIFLESSIONE SUL DENARO

di Sergio Silvestri

Debito Pubblico. C’è qualche paese al mondo forse due o tre che non abbiano un debito pubblico. Quindi siamo nell’ipotesi che tutti abbiano debiti verso qualcuno e tutti abbiano crediti verso qualcuno. E allora di cosa parliamo. Vogliamo la stabilità economica? E da cosa è data la stabilità economica? Dai prodotti che produciamo? Una volta che abbiamo prodotto sei miliardi di auto frigoriferi, etc etc una volta che tutto si è saturato? Cosa facciamo, ricominciamo da capo? Questa è l’economia? Diciamo che per costruire case, auto, e tutto le altre cose dobbiamo saccheggiare il pianeta, scavare montagne abbattere alberi, con conseguenza inquinamento di falde acquifere, terreni, aria, e per che cosa? Per arricchire qualche milione di persone in tutto il mondo? E come li arricchiamo con soldi? Cosa sono i soldi? Biglietti di carta a cui diamo un valore numerico che va da 1 a un miliardo la distruzione del pianeta solo per avere più numeri su un conto corrente? Ha senso tutto questo, se il denaro è cosi importante da sconvolgere l’equilibrio del pianeta se è cosi importante per costruire macchine da guerra, armamenti per distruggerci tutti non una ma mille volte e se tutti fanno la corsa, o si sobbarcano una vita di sacrifici per ottenerne chi per accumularne chi per sopravvivere, se ha tutta questa rilevanza tra la vita è la morte di individui suicidi per mancanza di lavoro, rapimenti per chi ne ha troppi! Allora o lo eliminiamo o ne stampiamo di più dove caxxo sta il problema? Chi ci controlla se tutti i paese stampano soldi (che in fondo sono solo carta) dove caxxo sta il problema il patto di stabilità? I conti pubblici? Se i conti di un paese sono gestiti da elementi che creato queste condizioni di invivibilità vuol dire che nessuno ha governato bene? Non me ne frega un caxxo che la borsa di New York o di Tokyo o di qualsiasi altra parte del mondo si alzi di mezzo punto se qualcuno si suicida perché non ha da mangiare, non me ne frega un caxxo se si organizzano manifestazioni per raccogliere soldi per la fame nel mondo e poi si macerano quintali di merce, se tutto questo morire è dato dalla “civiltà” dal culto della ricchezza allora in tutti questi anni non ci siamo evoluti come pensiamo, ma anzi siamo regrediti, abbiamo barattato la ricchezza di un pianeta con la ricchezza di pochi individui che tra l’altro moriranno anche loro, per cui tutta la ricchezza tutto il denaro accumulato, non li risparmierà dalla stessa fine che capita alle persone che non ne hanno. Noi non abbiamo un altro pianeta noi non abbiamo altre sorgenti incontaminate (solo l’uno per cento dell’acqua del pianeta è potabile) noi non abbiamo altro terreno da coltivare per mangiare, noi non abbiamo un'altra aria da respirare, e i soldi non servono per comprarne altra. Forse potrebbero servire per evitare che si esauriscano.

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