sabato 8 maggio 2010

Per il governo l'Italia è al sicuro, per gli speculatori di borsa no: Cds Italia alle stelle: siamo molto a rischio fallimento


Che la situazione in Europa sia, diciamolo, disastrosa, oramai lo sanno anche i sassi. Nessuno sa bene o male che cosa succederà non dico nei prossimi mesi, ma nelle prossime ore, giorni, settimane. Potrebbero fallire non aziende, ma interi Stati, come era successo per l'Islanda ricordate?

Il governo, con Berlusconi e poco fa con Bossi, rassicura dicendo che l'Italia non ha problemi di conti, è sicura, sta meglio degli altri paesi, le banche hanno tenuto etc etc etc.

L'Italia è vero, sta meglio di altri paesi, ma dipende quali sono i termini di confronto. Sono andato a vedere un dato, quello dei CDS, ovvero dei Credit Default Swap, e ho scoperto una cosa grave: essi infatti sono schizzati alle stelle, e sembra che non si vogliano fermare. Venerdì i Cds sul debito pubblico italiano si sono alzati, toccando il valore di 209,8 punti base dai precedenti 186,7.
In pratica assicurarsi dal rischio di default sul debito italiano con scadenza a cinque anni costava 186.700 per ogni 10 milioni di debito che si vuole assicurare, oggi invece 209.800. Non devo dirvi io che quando un'assicurazione (perchè il Cds Italia in sintesi è questo) aumenta la propria tariffa, è perchè il rischio aumenta.


Per fare un confronto, in Spagna (nazione molto a rischio di fallimento) prima erano a 230,0 punti, oggi invece 262,700 punti.
Per darvi un'idea, siamo praticamente allo stesso livello del Kazakistan e a ruota subito dopo Portogallo e Spagna.
L'Italia sta meglio sì, ma in confronto a paesi quasi prossimi al fallimento: se la probabilità di fallire di Portogallo e Spagna è (ammettiamo) 80, l'Italia è a....78. Stiamo meglio sì...nel senso che se continuiamo così falliremo solo qualche settimana/mese dopo gli altri.

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