venerdì 1 maggio 2009

Freedom House: Italia da paese libero a parzialmente libero

Non ci voleva uno studio della Freedom House per capirlo, però è la conferma di una teoria che oramai è un po' di tempo che si può verificare qui in Italia.
Dal rapporto della Freedom of the press 2009 (che ho trasmesso anche qui sul blog), si può notare come l'Italia (assieme a Israele e Taiwan)sia passata da paese libero a paese parzialmente libero.
«anche democrazie consolidate con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà»
ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House.

In particolare, la retrocessione riguardante l'Italia è dovuta al fatto che sono state registrate
limitazioni imposte dalla legislazione, per l'aumento delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti da parte del crimine organizzato e di gruppi dell'estrema destra, e a causa di una preoccupante concentrazione della proprietà dei media

Oltre a questo, c'è da dire che il presidente del consiglio Berlusconi controlla media sia pubblici che privati

Il «problema principale dell’Italia», secondo Karin Karlekar, la ricercatrice che ha guidato lo studio, è Berlusconi. «Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida», spiega. Altri fattori: l’abuso di denunce per diffamazione contro i giornalisti e l’escalation di intimidazioni fisiche da parte del crimine organizzato

Fate un po' voi...

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